Ambra Frame Festival è il primo festival nel territorio della Valdambra/ Valdarno con ampio respiro nazionale e internazionale dedicato al mondo dell'immagine.

È frutto di una collaborazione progettuale tra la compagnia della Proloco di Ambra e l'idea di Niccolò Poppi, fotografo e videomaker professionista, da sempre appassionato di fotografia e del suo paese, nonché del suo territorio.

La passione e la dedizione sono gli elementi fondamentali che ci guidano nella creazione di un evento unico nel nostro borgo, nel quale ci impegniamo ogni anno a renderlo attrattivo per il turismo.

Grazie alla partecipazione del Comune di Bucine e all'impegno in primis di un grande gruppo come quello della Proloco di Ambra, sia dei privati cittadini del paese che hanno dato il benestare all'affissione delle foto anche nelle loro proprietà, così come ai commercianti che hanno abbracciato in modo totale il progetto, siamo in grado di realizzare un festival che speriamo sia di grande impatto.

I curatori della mostra, Niccolò Poppi e Giacomo Iezzi, sono entrambi coinvolti a livello professionale in ambiti diversi ma complementari nell'ambito fotografico.

La loro esperienza e conoscenza del settore ci permettono di offrire una selezione accurata di opere che rappresentano la vastità e la bellezza del mondo dell’immagine. Ambra Frame Festival si propone di essere un punto di incontro tra artisti, appassionati e professionisti del settore, offrendo un’esperienza unica di scoperta, condivisione e valorizzazione dell’arte fotografica. Il festival promuove la cultura visiva e incoraggia la collaborazione e l’interazione tra i partecipanti.

Siamo orgogliosi di presentare Ambra Frame Festival come un evento che mette in risalto l’importanza dell’immagine nella nostra società, celebrando il potere espressivo e narrativo della fotografia.

Ci auguriamo che il nostro impegno e la nostra passione possano ispirare e coinvolgere un pubblico sempre più ampio, consolidando il borgo di Ambra e Ambra Frame Festival come un punto di riferimento nel panorama artistico e culturale.

I curatori

Niccolò Poppi

Niccolò Poppi è un fotografo e videomaker professionista con una vasta esperienza nel settore della Commercial, Product Photography e food and beverage. Ha studiato all'estero, ottenendo una laurea in Business con specializzazione in Entertainment Management in Inghilterra. La sua passione per l'immagine e la comunicazione lo ha portato a intraprendere diverse esperienze professionali di grande rilievo. Ha lavorato come assistente di produzione in importanti produzioni cinematografiche e televisive, collaborando con registi di fama internazionale come Bernardo Bertolucci e con il network televisivo Mediaset. Con oltre 13 anni di esperienza nel settore della comunicazione, Niccolò ha ricoperto il ruolo di direttore della comunicazione per diverse agenzie tra Milano e Roma. Queste esperienze gli hanno fornito una solida base per comprendere le dinamiche della promozione e dell'esposizione di opere visive. Attraverso la sua esperienza internazionale e la sua passione per l'arte visiva si impegna a promuovere l'importanza della fotografia come mezzo di espressione artistica e comunicazione visiva.

Giacomo Iezzi

Fiorentino di nascita Giacomo Iezzi cresce a Roma dove rimane fino al diploma in Fotografia e Grafica Pubblicitaria. Torna a vivere a Firenze e consolida la sua amicizia con il fotografo Luca Berti che però parte per Berlino ma lo invita a raggiungerlo per l’estate del ’98. Qui raccoglie in bianco e nero scorci di una città piena di scheletri di cemento armato e gru che emergono da deserti di rena posta per la posa della nuova città ma rimane anche attratto dalle cicatrici dell’ultima guerra che i vecchi palazzi mostrano ancora. Nel 99 si sposta per qualche mese in California venendo sedotto dalle bellezze naturali della costa viaggiando da San Francisco a San Diego, dei deserti percorsi fino al Nevada e dalla maestosità dello Yosemite National park. Passa i suoi vent’anni lavorando a Firenze scattando sporadicamente alcuni ricordi di viaggio ma è solo grazie all’arrampicata sportiva che a trent’anni si ritrova immerso nella natura. Gira l’Italia tra coste, boschi e montagne che ... [LEGGI TUTTO]

BORGO DI AMBRA

Il territorio

Ambra si colloca nella parte centrale del territorio del comune di Bucine, nel fondovalle compreso tra i colli che discendono dal sistema montuoso del Chianti e quelli che delimitano la zona della Valdichiana. Il nucleo insediativo si sviluppa lungo la riva sinistra del torrente Ambra e la zona si caratterizza per una consistente presenza di piccoli corsi d’acqua. Per quanto concerne l’origine del centro abitato, allo stato attuale della ricerca non si è in grado di formulare ipotesi avvalorate da testimonianze archeologiche e documentarie. Del borgo di Ambra, il cui nome deriva dall’omonimo torrente che attraversa tutta la valle, se ne hanno notizie già nel XIII secolo con fonti riguardanti l’antico castello. I più curiosi troveranno tracce dell’antico nucleo fortificato tra via del Castello e via Galilei, a cui vi erano annessi piazza Filzi e i vicoli ivi confluenti, uno di questi ultimi (“gli sportici”) conduce ad una delle antiche porte di accesso del castrum ambrae. Sempre in piazza Filzi si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta risalente al 1300, la quale incorpora dietro l’altare principale una parte delle mura medievali del castello: degna di nota è “la Natività di Maria” situata nella cappella laterale destra, attribuita a Giovanni Mannozzi, pittore valdarnese di grande valore.

curiosità

curiosità

In occasione del “Palio della Palla Tonchiata” il borgo si divide in cinque: “Pozzo”, “Senese”, “Piazza”, “Castello”, “Poggio”, una giostra medievale che rievoca il conflitto fra Ambra e Bucine, volti ad aggiudicarsi il comune attraverso una palla di pietra serena con i tonchi, quest’ultima, trafugata a Bucine per ben due volte, è celata nei colli valdambrini e soltanto pochi eletti sanno dove si trova. Il gioco consiste nello spingere palle tonchiate da due spingitori rigorosamente “valdambrini”, dal peso di 80/90 kg compiendo due volte il giro del borgo, il primo arrivato si aggiudica palio, gloria e fama.

Sempre in Settembre, nella seconda settimana si svolge “la Sagra della Lumaca” già apprezzate ai tempi di Greci e Romani, tutt’oggi è considerato un piatto di alta cucina e allo stesso tempo un elemento culinario facente parte della cucina “povera” di campagna, confermatoci dai ricordi dei più anziani. Con l’accoglienza tipica del luogo, i valdambrini vi guideranno in quella che è una vera e propria prelibatezza, un’esperienza fatta di sapori vivaci con preparazioni segrete tramandate e custodite gelosamente dalle massaie di Ambra come le lumache al sugo.